venerdì 11 marzo 2016

Balle e falsi allarmismi del M5S sull'Olio Tunisino

In questi giorni tiene banco il voto del Parlamento Europeo a favore dell'importazione di 35mila tonnellate in più di olio tunisino in UE nei prossimi due anni. Ovviamente i nostrani parlano di "invasione", con Lega e M5S in testa a tutti.

Ma è veramente così?

Prima di tutto, come spiega BUTAC, le 35 mila tonnellate sono già importate...semplicemente vengono levati loro i dazi. Quindi non si tratta di maggiori quantità.

I grillini gridano alla rovina degli italiani, alla messa in ginocchio dell'agricoltura italiana e al favore alla grandi multinazionali (ovviamente, il complotto delle multinazionali brutte e kattive non poteva non esserci).
Ci manca solo che denuncino la Xylella come un complotto dei poteri forti per distruggere gli agricoltori e obbligare l'import di olio tunisino. Ah no, lo hanno fatto...

Sì, come no....


La realtà, ovviamente, è ben diversa. L'Italia produce circa 350 mila tonnellate di olio d'oliva, mentre ne consuma praticamente il triplo (1 milione fra consumo domestico ed export). Capite da soli che
1) 35 mila tonnellate, da distribuirsi in tutta l'UE, sono un quantitativo quasi nullo che non distruggerà un bel niente
2) L'Italia, da sempre, necessita l'importazione di olio straniero
3) Togliere i dazi comporterà minori così per i consumatori e le imprese importatrici
4) L'olio tunisino ha una qualità minore e per quello costa meno, ergo più famiglie che non si possono permettere l'olio di gran qualità italiano (o spagnolo, portoghese...) potranno almeno consumare quello. Sempre meglio di nulla, no?

Come detto da Luigi Caricato, uno dei massimi esperti di Olio d'Oliva in Italia, intervistato da Il Giornale:

"Tutti gli allarmi che si registrano in Italia non debbono essere presi in alcun modo in considerazione. Sono sempre falsi allarmi. Ci si lamenta in continuazione solo perché si è abituati a una agricoltura assistita. Lamentarsi è un mestiere. Serve per ottenere aiuti. I più furbi ci sguazzano, e fanno affari d’oro; tutti gli altri cercano di sopravvivere con le briciole restanti. Si tira a campare, ma è finito il tempo in cui si assegnavano finanziamenti a fondo perduto. Occorre cambiare rotta e dimostrare con i fatti di avere il coraggio di investire di tasca propria e assumersi il rischio di impresa. Ci sono molte aziende che agiscono in proprio, con grande fatica, ma i più sonnecchiano"
E ancora:

"Il dazio zero assegnato per le quote di olio proveniente dalla Tunisia è senza dubbio un vantaggio per le aziende importatrici, ma anche, indirettamente, un vantaggio per il consumatore che può trovare oli a prezzi inferiori. Un po’ meno vantaggioso lo è per la Spagna, che il nostro principale paese fornitore. I produttori italiani invece non ci rimettono, possono stare tranquilli. Anche perché l’Italia comunque deve acquistare olio dall’estero per colmare le proprie lacune produttive."

 
Capito cari grullini?

@RebelEkonomist

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