domenica 28 febbraio 2016

Allarmismo e balle del M5S su banche ed espropri

Negli ultimi 2 giorni sta facendo discutere un provvedimento preso dal Governo (atto n°256) (in conseguenza al recepimento delle direttiva europea 2014/17) che riguarda le banche, i propri crediti e i propri debitori. Ne parla il Fatto Quotidiano e ovviamente anche il blog del sommo Beppe Grillo (che però vale uno come gli altri eh).
Tralasciando l'articolo del Fatto (sommerso di critiche nei commenti), è curioso notare dal un lato i commenti dei grillini ("banche cattive massoniche e governo che le aiuta, gombloddooo!"), dall'altro l'articolo del Movimento 5 Stelle Parlamento.
Al di là della norma in sè che, è vero, agevola le banche, ma perchè in Italia possono passare anche 8/10 anni prima che essa recuperi il credito (totalmente o meno) e ciò è un GROSSO peso nei bilanci, il che presuppone 1) minore capacità e volontà nel concedere prestiti a famiglie ed imprese e 2) maggiori tassi di interesse, visto questo rischio, c'è anche da dire che ciò rappresenta un piccolo grosso vantaggio anche per i debitori (famiglie) che il comico si dimentica di scrivere. Anzi, uno lo ha scritto, ma in modo errato,

Leggendo sul blog infatti, vi è un passaggio interessante:  
In realtà, lo scopo è quello di rendere sempre più appetibili le sofferenze bancarie da rimettere sul mercato, ricorrendo -è il caso di dirlo- persino ad atti di violenza e sopraffazione. L’arbitrio concesso alle banche è infatti totale, pensate: qualora il prezzo di vendita all’asta sia inferiore al debito, cioè al mutuo totale stipulato, la banca (per essere sicura di non rimetterci neanche 1 euro) potrà ancora chiedere la differenza al povero disgraziato che ha già espropriato. Gli scherani ci verranno a cercare anche sotto i ponti.
Questa cosa riguarda ciò che la norma dice oggi, prima dell'attuazione di quella nuova!  Quella nuova, infatti, dice proprio il contrario!


“Le parti del contratto possono convenire espressamente al momento della conclusione del contratto di credito o successivamente, che in caso di inadempimento del consumatore la restituzione o il trasferimento del bene immobile oggetto di garanzia reale o dei proventi della vendita del medesimo bene comporta l’estinzione del debito, fermo restando il diritto del consumatore all’eccedenza"

Capito? Il debitore (tizio che ha stipulato il mutuo) non dovrà più pagare la differenza! Riceverà, però, l'eventuale eccedenza! Altro che "la banca potrà ancora chiedere la differenza al povero disgraziato"! E' proprio tutto il contrario!

Per fortuna in molti lo stano facendo notare nei commenti ma, come sempre, sono troll Piddini pakati. 
Manco leggere oramai...

 @RebelEkonomist

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